Richiesta apertura al pubblico dei campi da tennis siti in località Valle
Egr. sig. Sindaco,
il presente documento si presta quale ideale continuo del colloquio informale da Lei avuto con alcuni cittadini la scorsa estate, durante una sua visita alle strutture in oggetto.
Come ricorderà, in tale occasione, si discusse dell’uso non regolare che dei campi, già prima dell’inizio del Suo mandato, veniva fatto. Come Ella potè constatare tale uso si era sostanziato in una civile fruizione assolutamente non depauperativa tanto di diritti quanto di interessi pubblici o privati (si giocava con reti private e la pulizia dei campi e delle aree immediatamente circostanti avveniva a cura dei fruitori).
Tuttavia la Sua valutazione fu quella di evitare il ricorso a tali metodi poco ortodossi. Di li a pochi giorni l’ingresso dei campi sarebbe stato chiuso. Spiegando i motivi di tale decisione in primo luogo Ella sottolineava la necessità di impedire che fossero addossate eventuali responsabilità derivanti dall uso non regolare all’Amministrazione.
In secondo luogo caldeggiava la possibilità di svincolo, quanto alle sorti burocratiche, dei campi da tennis dal resto dell’ impianto in modo da poterli utilizzare quanto prima.
Il problema di fondo è proprio questo, i campi sono da un punto di vista strettamente materiale pronti all’uso, ritardare l’iter burocratico che li riguarda o vincolarli alle sorti dell’intero impianto in cui sono inseriti vuol dire inevitabilmente lasciare che il tempo li logori senza che degli stessi ci si sia potuto servire. Questa sarebbe un’assurdità sebbene retta da una formale legalità.
Avendo compreso i motivi della chiusura e trovandoci pienamente d’accordo sulla necessità di un tempestivo intervento, eravamo convinti che la questione sarebbe stata presto risolta; con rammarico costatiamo che non è avvenuto assolutamente nulla.
Lo schema a cui eravamo convinti volesse rispondere e cioè: chiusura temporanea, regolamentazione, riapertura nel rispetto di tutti i canoni normativi, si è arenato al primo stadio: acquisto ed impiego di catena e lucchetto.
Come detto in precedenza le premesse del necessario rispetto delle regole sono ineccepibili ma i fatti sembrano sufficientemente eloquenti. C’è, da parte nostra, la consapevolezza che l’Amministrazione scelga tra i problemi che meritano immediata soluzione quelli storicamente ritenuti essenziali, questo come al solito non è biasimevole, ma ciò di cui si discute attiene ad un profilo non meno importante, tant’è che lo stesso Statuto Comunale lo contiene nei Principi fondamentali e programmatici :
Art. 11 n°2 il Comune “incoraggia e favorisce lo sport….”
Art. 11 n°3 “….il Comune….promuove la creazione di idonee strutture , servizi ed impianti e ne assicura l’accesso agli enti,organismi ed associazioni….”
Art. 11 n°4 “I modi di utilizzo delle strutture , dei servizi ed impianti, saranno disciplinati da apposito regolamento che dovrà ,altresì, prevedere il concorso degli utenti ….alle sole spese di gestione”.
Il quadro normativo testé enunciato e la composizione in tal modo dei principi fondamentali lasciano chiaramente intendere come volontà del Legislatore locale fosse quella di ancorare l’agire stesso dell’Ente a questi principi, nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo della Comunità anche ai sensi dell’art.2 n°2 L. 142/90.
Si consideri inoltre che, a più riprese, in sede regionale, nazionale e comunitaria si è sottolineata la necessità di predisporre infrastrutture al turismo; e quale esempio migliore di un impianto nuovo, efficiente, qualitativamente superiore agli altri presenti nei comuni limitrofi.
Fatta infine una valutazione sugli spazi che nel nostro Comune sono a disposizione per l’esercizio collettivo di attività culturali, ricreative, sportive (dal computo detraiamo le piazze da sempre calamita di danaro e vanto di molte Amministrazioni), capirà che è veramente difficile spiegare, a chi ha voglia di concretezza, ed al di là di un più o meno nuovo desiderio di legalità , come nella sostanza un servizio presente,sebbene irregolare, si sia volatilizzato in attesa che il mastodontico dinosauro amministrativo compia il suo secondo passo. La situazione di stallo in cui ci troviamo certamente non accresce, e certamente demolisce, la creatività dei singoli e dei gruppi nella ricerca di idee per lo sviluppo del piccolo centro in cui viviamo.
Con la speranza che le nostre migrazioni, in questo caso tennistiche, possano presto cessare, La invitiamo cortesemente ad analizzare puntualmente la questione ed a modellarne una soluzione; qualora Lei ritenesse di avvalersi a tal proposito del nostro tempo saremo felici di offrire tutta la nostra collaborazione.
Cordialmente
Seguono 68 firme di cittadini di Conca della Campania